Pubblicato: giugno 22, 2004 in Uncategorized

Requiem for a dream di Darren Aronofsky (USA 2000)


La prima domanda da porsi davanti a un film del genere è: perché non è stato distribuito in Italia? La risposta arriva subito dopo: perché al cinema il pubblico non vuole stare male. E scommettere su un film che ti fa stare male è una scelta che i distributori italiani, soprattutto quelli in grado di comprare i diritti di un film statunitense, fanno raramente.
E “Requiem for a dream” è un film che fa stare male. Molto.
La sceneggiatura, tratta dal romanzo di Hubert Selby jr., è un disperato racconto corale sul binomio droga-dipendenza. Sullo schermo si intrecciano senza sosta le vite di quattro personaggi. Harry e Marion, una coppia di tossici di diversa estrazione sociale uniti da un amore fatto di dosi e progetti per il futuro. Tyrone, il migliore amico di Harry, che progetta con quest’ultimo di diventare un pesce grosso nello spaccio a Brooklyn. E infine Sara, la madre di Harry, un’anziana e depressa casalinga ossessionata dagli show televisivi.
Aronovsky trasforma il sofferto romanzo di Selby in un film crudele su qualsiasi tipo di dipendenza. Un film lontano anni luce dalla compiaciuta ironia di “Trainspotting”, con il quale condivide tuttavia un certo stile di montaggio. E vicino, semmai, alla spirale disperata e ricorsiva dei “Giorni perduti” di Billy Wilder.
Il montaggio è la prima rivelazione di “Requiem for a dream”. Split screen, ralenti, accelerazioni, montaggi per dettagli, dissolvenze in bianco, dissolvenze in nero, montaggi incrociati a ritmo progressivo, ecc… Un intero manuale di pratica del montaggio, con chiare influenze dal linguaggio dei videoclip, trasposto su schermo. Ma nonostante questa saturazione di stili e di tecniche il film funziona. Il linguaggio di immagini spezzate e frenetiche di Aronovsky funziona perché non è fine a se stesso, ma riflette, in quanto forma simbolica, le esistenze spezzate e compulsive dei suoi disperati protagonisti.
Un’ultima osservazione. Anche qui, come è successo ultimamente altrove, la più naturale delle scansioni temporali divide il film in quattro capitoli: Spring, Summer, Autumn, Winter. Ma nelle vite dei personaggi non ci sarà un’altra primavera. Anzi, forse non c’è mai stata.


p.s.
Due note per chiudere:
1. Se vi chiedete dove trovarlo potete andare ad acquistarlo alla Feltrinelli international a 9,90€ (poco, non è vero?). Fatelo.
2. Date uno sguardo al sito ufficiale del film, merita la vostra attenzione…

commenti
  1. scott.ronson ha detto:

    Posso citare anche la splendida colonna sonora, che cala come un mattone sulla nuca a sottolineare la dissoluzione fisica e morale dei personaggi?
    a.

  2. anonimo ha detto:

    merda se non va citata… fra l’altro è un oggetto del desiderio per pochi eletti visto che si trova di importazione e costa una valanga di eurodollari… :-X

  3. anonimo ha detto:

    tra qualche ora mi fiondo in via zamboni a comprare il dvd…grazie per l’informazione 😀
    una menzione d’onore per jennifer connelly, tanto bella quanto brava…

  4. scott.ronson ha detto:

    piccola delazione: se non ricordo male solocalzinidicotonescuri che è apparso sul tuo altro blog (che è l’uomo che mi ha fatto vedere il film) possiede la colonna sonora…

    a.

  5. imaginaria ha detto:

    l’abbiamo visto proprio in questi giorni e devo dire che è stata una scoperta! non sapevo che non fosse stato distribuito al cinema; confermo che è un film assolutamente da non perdere
    Ciao :-))

  6. anonimo ha detto:

    p.s. 9,90€ è ovviamente il prezzo del film in vhs… viva l’analogico, morte al demone digitale! 😉

  7. Andrea83 ha detto:

    potevi dirlo prima che era la vhs…era già tutto su di giri 😛
    cmq la mia visita alla feltrinelli international ha dato lo stesso qualche frutto: l’armata delle tenebre a 9,99e (il dvd però :D).

  8. posseggo posseggo…anche se da un anno un certo professore veneziano l’ha in prestito e sembra essersene dimenticato…cerco volenterosi per marciare su sua dimora lagunare per questo ed altri espropri proletariiiii

  9. artemisiabsinthum ha detto:

    Ed io che credevo di essere una delle due persone ad avere visto questo film…bello davvero.

  10. anonimo ha detto:

    si…è un gran bel film, ma io ho trovato superiore il suo precedente,
    pi greco: teorema del delirio
    veramente un film geniale…

  11. anonimo ha detto:

    l’ho visto anch’io tempo fa, e l’ho trovato anch’io brillante/delirante (accoppiata a cui non si resiste…) 😉

  12. deliriocinefilo ha detto:

    autodistruzione a “stagioni” straordinaria, immagine della disposizione a feto finale, il tornare indietro, le origini della purezza, grande darren, non perdetevi PI greco

  13. anonimo ha detto:

    ho sentito parecchio parlare di questo film…è nella lista delle pellicole da vedere da un pezzo.

    bella recensione,compentente senza stancare.

    Angelica “Zazie” S.

Scrivi una risposta a anonimo Cancella risposta